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Il fascino senza tempo delle masserie pugliesi

  • Federica
  • 13 ott 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Masseria Ottava Grande a Fasano (BR)

Basta, mollo tutto e vengo a vivere qui! è più o meno questo il pensiero che è balenato in testa a chiunque sia venuto in vacanza in Puglia almeno una volta nella vita e si sia imbattuto nella struggente bellezza di una masseria. Io mi colloco in cima alla lista di questi sognatori.

D'altronde il bianco abbagliante di queste strutture, che spiccano come fari in mezzo a un verde oceano di uliveti e a distese di terra rossa, ammalierebbe chiunque!

Come avrete capito oggi parliamo di Puglia, di questa terra dal sapore agrodolce, tipico delle civiltà contadine, che mi ha adottata e fatta sentire a casa sin dal primo momento.

Per capire appieno lo spirito di questa regione che profuma di pane, vino e olio extra verdine d'oliva, bisogna partire dalla conoscenza di uno dei simboli che ne racchiude l'essenza: la Masseria.

Veduta della Masseria Ottava Grande a Fasano (BR))

Queste strutture, spesso fortificate, sono la massima espressione della società feudale e latifondista del sud Italia ma, a differenza di quanto si creda, non erano delle semplici aziende agricole in cui vivevano il "massaro" e i contadini, ma delle vere e proprie comunità autosufficienti con tanto di granaio, frantoio, frutteto, ricoveri per gli animali e chiesa.

In un'epoca in cui si viveva di agricoltura e le distanze tra un villaggio e l'altro erano enormi e difficili da percorrere, la masseria rappresentava un microcosmo costruito intorno alle terre che si gestivano o in cui si lavorava, con al suo interno tutto quello che serviva per la vita di allora.

Le masserie sono state per secoli degli enormi scrigni custodi della sapienza di una civiltà contadina che, con rigore e fatica, è riuscita a trasformare un territorio aspro e arido in un bouquet di colori, profumi e sapori che tutto il mondo ci invidia, ma in seguito alla fuga di massa dalle campagne, hanno subìto il triste e comune destino dell'abbandono.

Masseria abbandonata

Negli ultimi 20 anni abbiamo assistito, fortunatamente, a una generale presa di coscienza del valore storico, culturale e architettonico di questi edifici, che ha permesso di recuperarli trasformandoli in strutture ricettive e contribuendo a sviluppare un turismo rurale che rappresenta la naturale inclinazione di questo territorio.

Queste antiche dimore sono diventate il paradiso di architetti e designer di tutto il mondo che, sperimentando meravigliose commistioni tra antico e moderno, hanno creato uno stile "Rural Chic" che mette d'accordo tutti perché rappresenta la sintesi perfetta tra il rigore del passato e la ricercatezza del presente.

Masseria Cimino Fasano (BR)

Attualmente le strutture che sono state recuperate per realizzare b&b, agriturismi, relais di lusso o punti di ristoro (inseriti all'interno di percorsi ciclabili, eno-gastronomici o meditativi) sono tantissime, e offrono un'offerta turistica per tutte le tipologie di viaggiatori e per tutte le tasche, ma altrettante attendono di vivere una nuova vita.

Offerta turistica a parte, in Puglia ci sono ancora masserie che hanno conservato la loro vocazione originaria di aziende agricole e fattorie in cui si continua a lavorare seguendo il ritmo della natura e si organizzano laboratori didattici, corsi di cucina, aperitivi e piccoli eventi in un clima di rilassatezza, convivialità e inclusione per offrire, anche a coloro che vivono nel territorio, la possibilità di continuare a scoprire le proprie tradizioni e vivere la bellezza di questi luoghi dal fascino senza tempo.

Masseria privata a Carosino (TA)

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