Budapest: una città da vivere
- Federica
- 21 set 2017
- Tempo di lettura: 5 min

Oggi, spolverando la libreria, ho trovato uno dei Midori che parlano dei miei viaggi e in un attimo ho realizzato che è già passato più di un anno da quando ho preso un volo dell'ultimo minuto con le mie amiche pazzerelle e sono andata alla scoperta di Budapest. Oggi voglio condividere con voi i ricordi di quella che è diventata una delle mie città preferite in cui torno sempre molto volentieri.
Appena raggiunta la zona del centro di quella che viene definita "la Parigi dell'est", viene quasi spontaneo associarla alla capitale francese: anche Budapest infatti sorge su un fiume che ne costituisce il cuore; anche qui c'è un colle su cui sorgono il quartiere di Buda e il Castello, dal quale ammirare gli eleganti palazzi storici della città e gli scorci sul fiume. Ciò che la differenzia da Parigi è però l'atmosfera (decisamente meno austera) e la cordialità dei suoi abitanti, sempre pronti a socializzare e a dispensare ottimi consigli su cosa fare e cosa vedere in città.
Buda è la parte più antica, Pest invece ha un'anima decisamente più moderna: qui si concentrano la maggior parte dei locali ed è il cuore pulsante dell'economia. La fusione di realtà così diverse tra loro ha dato origine a una magnifica alchimia che è un mix perfetto di tradizione, innovazione, cultura e divertimento.

Noi decidiamo di iniziare il nostro giro dalla vivace Pest.
Immerse in questo clima di positività e calore, viene spontaneo desiderare di uscire dai classici percorsi turistici per godere dell'atmosfera che si respira per le strade: questa infatti è soprattutto una città da vivere e da scoprire a piedi o in bicicletta.
Budapest è decisamente un posto per giovani: ovunque si percepisce il fermento culturale e la voglia di innovazione di questa città che non dorme mai e dietro ogni angolo e ogni vicolo può capitare di imbattersi a qualsiasi ora in un concerto improvvisato, uno spettacolo di giocoleria o un'esposizione estemporanea di qualche artista d'avanguardia.
A proposito, se vi piacciono i contesti alternativi e anticonformisti vi consiglio di fare una sosta in uno dei molti Romkocsma della città: vecchi fabbricati in rovina del periodo sovietico che sono stati risistemati alla buona e arredati con materiali di recupero e sono diventati il punto d'incontro di studenti, artisti e musicisti.
In queesti posti dal carattere un pò bohemien è sempre possibile ascoltare della buona musica, mangiare qualcosa e scambiare due chiacchiere con i giovani della zona.

Assolutamente da non perdere a Pest è una visita al quartiere ebraico e alla sinagoga Dohàni, considerata la più grande d'Europa perchè capace di accogliere fino a 3000 persone!
Il quartiere ebraico con i suoi vicoli stretti e dissestati, le antiche pasticcerie, le vecchie biblioteche e i palazzi diroccati è avvolto dalla patina sbiadita di un tempo che sembra essersi fermato.
Passeggiando rapite da questa atmosfera un pò decadente, ci imbattiamo in una festa ebraica dove attraverso i canti tradizionali, i piatti tipici e i mercatini di libri, emerge tutto l'orgoglio e il senso di appartenenza di questo popolo.

Con tutto questo camminare ci è venuta fame e ci affrettiamo a trovare una trattoria in cui affrontare la nostra "prima volta" con la cucina ungherese. Per me e le mie amiche, abituate ai sapori decisi del Sud, è stato amore a prima vista!
I piatti tipici sono realizzati con ingredienti semplici della tradizione contadina come verdure, legumi e carne di maiale, arricchiti perlopiù da saporitissime spezie come l'immancabile paprika dolce di cui gli ungheresi sono grandi produttori.
Se amate la cucina casereccia, i sapori decisi e un po speziati, vi leccherete i baffi nelle trattorie e ristorantini del centro che con cifre che vanno dai dieci ai quindici euro a persona offrono menù completi di tutto rispetto!
Tra le tante delizie della cucina locale dovete assolutamente assaggiare la zuppa all'aglio: dopo averla mangiata dovrete dire addio per qualche ora a qualsiasi forma di scambio interpersonale con chiunque non abbia gustato questa prelibatezza insieme a voi,ma fidatevi.....ne vale la pena!

L'utilizzo di prodotti non proprio light (come soffritti a base di lardo e paprika e zuppe di cereali ipercaloriche) sono dovuti ai lunghi e freddi inverni ungheresi che giustificano qualche strappo alla dieta.
Preparatevi dunque a lunghe passeggiate digestive!
A questo proposito vi suggerisco un'ottima idea per smaltire le calorie accumulate: prendete uno dei numerosi battelli che portano sull'Isola di Margherita e giratela in bicicletta o con uno dei simpatici tandem che potrete noleggiare direttamente in loco.
Margherita è una delle tante isole del Danubio che è possibile visitare ogni giorno.
L'isola è praticamente un grande parco la cui attrazione principale è la fontana musicale che raggiunge getti d'acqua alti fino a venticinque metri.

Durante l'estate nei verdi prati intorno alla fontana gli abitanti di Budapest usano venire a rilassarsi, a prendere il sole, o a fare dei pic nic.
Per i più piccoli è presente anche un "pet corner" con varie specie di uccelli e mammiferi.
Ma la vera perla di questo fazzoletto di terra in mezzo al Danubio sono sicuramente i meravigliosi e curatissimi giardini giapponesi: un autentico angolo di relax con ponticelli di legno sospesi su laghetti di ninfee, cascate e vasche con pesci rossi.

Se invece siete in vena di divertimento e capitate a Budapest la seconda settimana di Agosto, non perdete lo Sziget Fest, sull'isola di Obudai.
Questo festival è un evento unico nel suo genere: sui vari palchi disseminati sull'isola non si esibiscono infatti solo cantanti e musicisti, ma si tengono anche dj set , proiezioni cinematografiche, esibizioni circensi e ogni altro tipo di sperimentazione multimediale o sonora... assolutamente da non perdere!
Per noi inguaribili romantiche, non può mancare in un tour di Budapest che si rispetti una visita ai luoghi simbolo degli Asburgo. Per visitarli dobbiamo spostarci a Buda, la parte antica della città, e cominciare il nostro viaggio nel tempo nella cornice da fiaba della Cattedrale di Mattia con le sue imponenti guglie Neogotiche, dove fu incoronata regina d'Ungheria Elisabetta d'Austria, la leggendaria "Principessa Sissi".

Prima di lasciare Budapest e di tornare al tran-tran della quotidianità, sarebbe un sacrilegio non visitare uno dei tanti stabilimenti termali della città che vanta centinaia di sorgenti.
Le prime terme furono costruite dai Romani e, nel corso del tempo, l'abitudine dei bagni si radicò talmente tanto nella popolazione da diventare una vera e propria tradizione e uno dei simboli identificativi della città.
Per quanto riguarda lo stabilimento, avrete solo l'imbarazzo della scelta: si va dai Bagni Rudas che risalgono alla metà del Quattrocento e conservano un'impronta Arabesca, alle Terme Gallèrt in stile Liberty, fino ad arrivare ai Bagni Szèchenyi, in stile Barocco, che vantano il primato di più grande stabilimento termale d'Europa.

Un ultimo consiglio: prima di lasciare questa magnifica città non privatevi del piacere di assaporare un tramonto sul Danubio, concedendovi una mini crociera in uno dei numerosi localini allestiti nei battelli sul fiume.

A bordo di queste caratteristiche imbarcazioni è possibile godersi un aperitivo, cenare o, qualora vi fosse rimasta ancora qualche energia, prendere parte a un dj set fino all'alba: un'esperienza magica e divertente allo stesso tempo fedele allo spirito romantico ma anche un po folle di questa straordinaria città.
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